maternita

 

La gravidanza. La gravidanza è un periodo di transizione molto importante nella vita di una donna e del suo compagno. Ci sono gravidanze a lungo ricercate, altre che colgono di sorpresa: in entrambi i casi è possibile che la donna senta il bisogno di essere accompagnata ad affrontare i cambiamenti che poco alla volta avvengono nel corpo e nella mente.

A volte ci si può anche trovare di fronte a scelte difficili: per varie ragioni è possibile non sentirsi pronte e voler riflettere sull’idea di interrompere o meno la gravidanza.

La coppia di futuri genitori. Scoprirsi in dolce attesa muove un turbinio di emozioni e pensieri nella coppia: come si immaginano la futura mamma e il futuro papà? E’ normale che possano sorgere preoccupazioni circa aspetti personali e di coppia: sicuramente l’arrivo di un bambino comporterà grandi cambiamenti per cui la futura mamma il futuro papà possono sentire la necessità di riflettere su come organizzare la propria vita e come affrontare eventuali dubbi.

In maniera concomitante alla gravidanza possono verificarsi anche eventi più o meno piacevoli, che possono aggiungere complessità e/o confusione circa i sentimenti e le sensazioni sperimentate (un trasferimento, la perdita di un lavoro, scoprire una gravidanza gemellare, vivere un lutto, ecc.). E’ possibile sentire il bisogno di voler riordinare l’esperienza e prepararsi poco alla volta all’arrivo del bimbo e ai cambiamenti che avverranno nella vita quotidiana, sollevando interrogativi, ponendosi domande sia di carattere emotivo che a livello pratico.

 

Il postpartum. Più ci si avvicina la data prevista per il parto più l’attesa si fa grande e, per la donna, può anche sorgere un po’di dispiacere all’idea che presto dovrà separarsi da quel piccolino che per nove mesi ha avuto dentro di sé.

Il momento del parto viene vissuto diversamente sia a livello fisico che a livello mentale: ogni esperienza è unica. L’immediato postpartum vede i genitori impegnati nel “ri-conoscere” il proprio bimbo, anch’esso unico e con un suo temperamento, sue caratteristiche. Dal trovare le somiglianze fisiche a scoprire se il figlio sia vivace, se sia invece tranquillo, inizia passo dopo passo la scoperta di chi si è come madre e come padre, compresi i punti forti e i punti più deboli.

E’ una fase di transizione che a volte avviene con le normali fatiche ma senza particolari intoppi, altre volte può essere vissuta con più difficoltà: in queste circostanze può essere utile appoggiarsi ad uno psicologo per affrontare le proprie paure e difficoltà e costruire insieme la neo-genitorialità in maniera da riportare mamma e/o papà, la nuova famiglia, ad uno stato di benessere e serenità.

 

Quando rivolgersi allo psicologo? Di seguito alcuni esempi molto comuni:

  • per comprendere meglio i propri stati d’animo legati alla gravidanza inaspettata, al fine di prendere una decisione sentita e maturata, sia che si decida di portare avanti la gravidanza, sia che si scelga di interromperla
  • per affrontare meglio la dolce attesa, soprattutto qualora eventi stressanti o dolorosi intersechino il percorso di gestazione
  • per ridurre le sensazioni negative (come umore basso, agitazione, preoccupazioni) attraverso un percorso volto a capire come si manifestino e come poterle affrontare, unitamente ad una comprensione di cosa poter invece mettere in campo per incrementare il proprio benessere
  • nel caso in cui ansia, pianto, tristezza, ipersensibilità sperimentate nelle prime due settimane dopo il parto da gran parte delle mamme (maternity blues), non si risolvano spontaneamente ma invece persistano nel tempo
  • quando essere madre/padre è più difficile di quanto si pensasse (non si capisce perché il bimbo pianga, perché non dorma; difficoltà ad alimentare il bimbo o a svezzarlo; dubbi sull’adeguatezza delle cure fornite; ecc.) e si desidera uno spazio neutrale, non giudicante, professionale dove raccontare e comprendere le proprie difficoltà e cercare, più serenamente, soluzioni ad esse
  • per rinsaldare il legame di coppia che per varie ragioni di ordine pratico (poco tempo a disposizione, stanchezza, ecc.) e/o mentale (litigi, sensazione di non essere attraenti per l’altro, perdita di interesse verso il coniuge o compagno/a, ecc.) può attraversare periodi di crisi e di necessario riassestamento
  • per favorire la presa di decisioni di fronte alle quali si esita, che sono fonte continui ripensamenti, rancori o dispiaceri (riprendere il lavoro; decidere di mandare il bimbo al nido/prendere una babysitter/restare a casa per il bimbo; difficoltà a porre confini e limiti a parenti invadenti; riprendere gradualmente propri spazi; divisione di compiti tra i membri della coppia; ecc.)

 

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