Essere genitori è un vero e proprio mestiere a tempo pieno: una volta che si è genitori lo si è per sempre, anche quando il figlio è ormai divenuto grande. Durante l’infanzia e l’adolescenza tuttavia il compito del genitore è particolarmente preminente, in quanto non solo deve proteggere il suo cucciolo ma deve anche aiutarlo nelle normali transizioni della vita e attraverso le piccoli, grandi, conquiste quotidiane.

I genitori possono sentire il bisogno di avere spazi di confronto, di riflessione e aiuto per trovare le modalità più adeguate per aiutare i bambini e i ragazzi a crescere e per comprendere e affrontare eventuali problematiche che possono incontrare sul loro cammino.

Il sostegno alla genitorialità può essere richiesto dalle mamme e dai papà per affrontare momenti difficili che coinvolgono tutta la famiglia, come per esempio una separazione o una malattia, ma anche in situazioni meno cariche dal punto di vista emotivo ma comunque impegnative quali l’attraversamento delle normali fasi di età, il momento dei capricci, l’inserimento del figlio in una nuova classe/scuola, l’arrivo di un fratellino o l’inizio dell’adolescenza. Il lavoro psicologico aiuta i genitori ad accentuare il repertorio di risorse che in generale le famiglie già possiedono, ma che a volte faticano ad attivare. In momenti difficili, di conflitto, ai genitori può sembrare di non essere in grado di svolgere la propria funzione, di sbagliare continuamente, provocando sensi di colpa che fanno soffrire e aumentano la sensazione di impotenza.

Nel sostegno alla genitorialità si va proprio a combattere questa sensazione di impotenza e a favorire invece la ricerca e il potenziamento di punti forza, per permettere alle mamme e ai papà di riflettere sulle difficoltà senza lasciarsi però travolgere da esse.

Lo psicologo in tal senso può alleggerire i genitori che non si trovano più soli ad affrontare le difficoltà, ma sostenuti in un percorso di crescita personale e familiare volto a costruire insieme soluzioni che tengano conto dell’unicità di ogni individuo.

In tal senso i percorsi di sostegno alla genitorialità non sono destinati solo a famiglie che vivono situazioni particolarmente traumatiche ma sono invece da considerarsi un cammino utile a qualsiasi genitore per migliorare la relazione con i figli, le dinamiche familiari e la crescita di ogni membro della famiglia.

 

Esempi di situazioni piuttosto comuni nelle quali può rivelarsi utile un percorso di questo tipo sono:

  • quando si fa fatica a comprendere il figlio;
  • quando non si hanno le idee chiare in merito al modo di educare i figli (dubbi circa i no, come affrontare i litigi, come trovare una posizione d’accordo tra mamma e papà, ecc. );
  • quando si hanno dubbi circa la serenità e il benessere emotivo del bambino/ragazzo;
  • quando si vorrebbe parlare di argomenti importanti ma non si sa come farlo (sessualità;  difficoltà coniugali; malattia, ecc.);
  • quando in famiglia avvengono molti conflitti e si vorrebbe trovare una soluzione che possa diminuire lo stato di tensione e aumentare il piacere dello stare in famiglia;
  • quando si vuole affrontare un problema specifico e circoscritto ma non si sa bene quali modalità utilizzare.
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