Di cosa parliamo quando trattiamo la definizione DSA?

L’acronimo DSA indica una categoria di Disturbi Evolutivi Specifici di Apprendimento che riguarda difficoltà scolastiche specifiche: Dislessia, Disortografia, Disgrafia, Discalculia. Queste problematiche rientrano tra i disturbi di tipo neuroevolutivo. Ciò significa che hanno un substrato biologico: la ricerca mostra infatti che queste difficoltà non sarebbero legate a malattie, traumi, o mancanza di opportunità , ma rappresenterebbero piuttosto l’esito di uno sviluppo biologico dove la migrazione neuronale ha avuto un esito atipico. Ciò vuol dire che la problematica è legata a una base genetica la cui espressione può essere mediata da diversi fattori che possono attenuare o peggiorare la manifestazione di queste difficoltà.

A cosa corrispondono esattamente queste quattro definizioni? Vediamole una per una.

Dislessia: identifica il disturbo della lettura, sopratutto inteso come difficoltà nella decodifica del testo.

Disortografia: identifica un disturbo nella scrittura e riguarda solo l’aspetto linguistico, quindi il processo di cifratura.

Disgrafia: è la difficoltà di grafia, che riguarda l’aspetto motorio della scrittura e quindi la realizzazione del segno grafico.

Discalculia: identifica la difficoltà nell’abilità di numero e di calcolo intese come capacità di comprendere e operare con i numeri.

Negli ultimi dieci anni la cultura rispetto l’argomento si è ampliata, spesso però si fa ancora tanta confusione. Di seguito proviamo a gettare le basi di un pensiero condiviso riguardo il tema. Proverò a fornire qualche informazione distinguendo tra falsi miti e rappresentazioni realistiche di queste situazioni.

“Chi ha un DSA ha diritto ad un programma didattico personalizzato”

VERO. Nel senso che a seconda della diagnosi che verrà effettuata gli insegnanti terranno in debito conto la problematica. La scuola infatti strutturerà delle condizioni che possano permettere al bambino/ragazzo di portare a termini compiti secondo modalità adeguate alle sue possibilità. Questo è fondamentale perché chiedere a qualcuno di fare qualcosa in un modo in un tempo per lui impossibili metterebbe l’allievo nelle stesse condizioni di un pesce a cui viene chiesto di arrampicarsi sugli alberi. E come diceva Einstein <<Ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi lui passerà tutta la sua vita a credersi stupido>>.

“I DSA fanno parte di quelle problematiche che se trattate adeguatamente possono essere risolte”

FALSO. Qualsiasi difficoltà della categoria DSA va vista in una prospettiva life-span. Significa che nel corso della vita il problema può manifestarsi in maniera più o meno evidente con gradi di compromissione delle attività lavorative e scolastiche differenti. Ha però un substrato biologico che non può essere eliminato. Quindi, una difficoltà di apprendimento non può essere risolta nel senso di “eliminata”, ma piuttosto si può affrontare con tecniche di apprendimento ad oggi consolidate.

“Se mio figlio ha un disturbo di apprendimento significa che non imparerà le stesse cose dei suoi compagni e quindi dovrà accontentarsi di fare scuole più semplici”

FALSO. Le problematiche dell’apprendimento non implicano un’incapacità di imparare! Questa idea è pericolosamente fuorviante: allarma i genitori e ancor più i figli. La difficoltà è riportata nel metodo, non nel funzionamento intellettivo e cognitivo. Pertanto le persone con DSA possono apprendere gli stessi contenuti, semplicemente sarà diverso il modo in cui studieranno e apprenderanno. Tanto per capirci: Albert Einstein, Anthony Hopkins, Guglielmo Marconi, Victor Hugo, Winston Churchill, avevano un DSA!

“Tutti gli psicologi possono fare diagnosi di DSA”

FALSO. A seconda delle regioni esistono leggi differenti. In Italia la diagnosi di DSA deve essere quanto meno confermata dal Sistema Sanitario Nazionale. A seconda delle regioni esistono direttive diverse. In Emilia Romagna lo psicologo ma anche il neuropsichiatra in libera professione possono svolgere diagnosi, la stessa va poi però portata al SSN per essere confermata. Ci sono regioni dove non è possibile svolgere diagnosi presso liberi professionisti. Perciò controllate bene e informatevi a seconda di dove siete residenti, potete chiedere di solito al Pediatra di riferimento.

“Non può essere diagnosticato un DSA quando il ragazzo è già adolescente, sopratutto se ha già superato con successo le scuole elementari e medie”

FALSO. Si tratta di una convinzione diffusa ma scorretta. Un DSA può essere diagnosticato non solo in adolescenza, ma anche nella vita adulta! 

Esistono centri per la diagnosi di dislessia anche negli adulti, ad esempio. Questo perché  stesse diciture diagnostiche possono poi manifestarsi in modi differenti. Ogni persona ha infatti una storia , caratteristiche personali, famigliari, contesto ambientale differenti. Spesso chi ha un buon funzionamento scolastico o per esempio chi si impegna proficuamente nello studio può “mascherare” le situazioni. Così buoni voti e un impegno intensivo potrebbero indicare in maniera fuorviante una totale assenza di difficoltà. In tali circostanze è facile che col progredire nel livello scolastico e quindi nelle richieste di carico e qualità di studio ragazzi che precedentemente avevano funzionato molto bene vadano in crisi. 

 

© Dr.ssa Sara Azzali

Psicologa Psicoterapeuta

Fidenza, Via XXV Aprile 1

Parma, Strada Repubblica 61

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Disturbi Specifici dell’Apprendimento(DSA): 4 miti da sfatare
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Un pensiero su “Disturbi Specifici dell’Apprendimento(DSA): 4 miti da sfatare

  • 11 gennaio 2018 alle 11:44
    Permalink

    Vorrei soffermarmi su questo punto a mio avviso molto delicato.
    “Chi ha un DSA ha diritto ad un programma didattico personalizzato”.
    Purtroppo ciò ancora troppo spesso si realizza sul piano teorico, ma non viene attuato a livello pratico, talvolta per un’ostinazione da parte degli insegnanti che vedono il PDP come uno strumento di “favoritismo” degli alunni, altre volte per una difficoltà che gli insegnanti riscontrano nel metterlo effettivamente in pratica. Sarebbe importante che nelle scuole ci fossero dei controlli periodici che assicurassero l’attuazione di questo diritto agli studenti DSA e dall’altro che la formazione degli insegnanti sul tema dei DSA diventasse obbligatoria.

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