La stima di sé è uno strumento fondamentale per affermarsi nella vita: permette di mantenerci saldi nel raggiungere obiettivi e incrementa la sensazione di benessere, conducendoci così a sperimentare un senso di autorealizzazione. E’ pertanto importante lavorare su questo aspetto fin dall’infanzia: proprio come succede per i muscoli che, se stimolati e allenati correttamente si rafforzano, anche lavorare sull’autostima permette di svilupparla e rafforzarla, in maniera sana ed equilibrata.
Una bassa autostima infatti si lega a sentimenti negativi, di autosvalutazione, che inficiano il proprio benessere quotidiano e interferiscono con il perseguire i propri scopi.
Come? In primis abbassando l’asticella delle proprie possibilità, portando così a non rincorrere i propri sogni e desideri più intimi perché “tanto, fallirò”; secondo, interferendo con la l’impegno e la spontaneità con cui ci si mette in gioco nelle attività scolastiche, lavorative e relazionali, poiché spesso le energie non si direzionano totalmente in tali attività ma vengono piuttosto disperse nella preoccupazione del giudizio altrui. A volte la bassa autostima si maschera con atteggiamenti artificiosi di smisurata fiducia in sé stessi, che costituiscono però una corazza che protegge qualcosa di molto fragile e vulnerabile: purtroppo però pensarsi “più importanti” degli altri spesso crea aspettative irrealistiche che, all’incontro con la realtà, lasciano in bocca un retrogusto amaro.
Vista l’importanza di coltivare una buona stima di sé vediamo qualche consiglio per aiutare i bambini e gli adolescenti a rafforzare la propria autostima:
- Ho fiducia in te: dare all’altro la sensazione che “può farcela da sè” sprona il bimbo/ragazzo a mobilitare le proprie risorse, per cui avere qualcuno che crede in noi ci aiuta a credere in noi stessi;
- Critica costruttiva: gli errori vanno fatti notare, altrimenti non sarebbe possibile migliorarsi e crescere, ma non devono diventare sentenze, piuttosto si dovrebbero porre come un punto di ripartenza;
- Sostegno: sul percorso capita a tutti di vacillare ed è proprio lì che il genitore, ma anche l’educatore, insegnante, ecc., devono agire andando a sostenere il bambino/ragazzo nella possibilità di rialzarsi e proseguire col proprio cammino;
- Obiettivi realistici: bisognerebbe porre e in seguito aiutare a porsi obiettivi realisticamente perseguibili in quanto obiettivi troppo elevati portano con sé frustrazione e scoraggiamento, al contrario obiettivi troppo bassi creano la “falsa” sensazione di essere dei piccoli geni, sensazione che si frantumerà poi nell’impatto con i vari eventi della vita;
- Tenere a mente i successi: sapere di essere già riusciti in passato non costituisce solamente un ricordo, ma anche una risorsa cui attingere specie nei momenti bui;
- Seguire gli interessi: ultimo ma non ultimo, è fondamentale aiutare il bimbo/ragazzo a tirare fuori i propri interessi e ad aiutarlo nel perseguirli, in quanto l’interesse è il precursore della motivazione, un elemento imprescindibile per “riuscire” nei vari ambiti della vita.
© Dr.ssa Sara Azzali
Psicologa Psicoterapeuta
Studio di Psicologia a Parma e Fidenza (PR)
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